I problemi della folle corsa alla privatizzazione dell'acqua avvenuta in provincia di Latina e che potrebbe riproporsi ovunque in Italia.
4 luglio 1994 - L’Autorità di Ambito dell’ATO4 nasce con la “CONVENZIONE DI COOPERAZIONE” approvata dal Consiglio Provinciale di Latina (presieduto all’epoca da Paride Martella), nella quale viene sancito che il servizio idrico sarà gestito da una S.p.A a partecipazione mista e che la provincia di Latina sarà l’Ente Coordinatore dell’ATO4. (Fonte: http://acquapubblica.altervista.org/)
2 agosto 2002 - la CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELL’ATO4, porta alla costituzione di una Società composta al 51% da capitale pubblico ed al 49% da capitali privati di IDROLATINA; entrambi confluiscono nella società ACQUALATINA S.p.A. cui viene affidata la gestione del S.I.I per trenta anni. Stipulano la Convenzione di gestione Paride Martella (ATO4) e Raimondo Besson Vicepresidente di ACQUALATINA. È importante sottolineare che Paride Martella ricopriva all’epoca sia la carica di Presidente della Provincia di Latina (Autorità d’Ambito ATO4), sia quella di Presidente di ACQUALATINA S.p.A. (da lui fondata una settimana prima), tanto che il Tribunale di Latina nel 2004 aveva riconosciuto un “conflitto di interessi”. (Fonte: http://acquapubblica.altervista.org/)2002-2005 - Bollette folli di Acqualatina. Ad Aprilia, Gaeta, Fondi, Terracina, Formia e via dicendo arrivano bollette tra i 600 e i 2000 euro. I motivi sono i più svariati: si va dall'accertamento uso improprio dei servizi di fogna e depurazione a errori di lettura (ricordo che io ho pagato senza consumare alcunché 680 € prima di ottenere la rettifica dell'errore, ben 2 anni dopo la mia segnalazione) fatture inviate anche senza contratti di allaccio.
Di seguito a questi "errori" Acqualatina fa arrivare a casa delle persone "inadempienti" bollette esattoriali, senza averne il diritto legale per farlo. Non basta: in alcuni casi, anche di palese errore del gestore, procede al distacco dell'acqua: contro tale comportamento malavitoso insorgono i cittadini costretti a ricorrere alla giustizia per vedere rispettati i propri diritti, fino alla pronuncia del garante per le risorse idriche del Lazio che inchioda Acqualatina alle proprie responsabilità.
2006 Il TAR Lazio dichiara illeggitime le tariffe Acqualatina del 2005.
Efficienza del servizio privato - Il leit-motiv dei sostenitori della privatizzazione dell'acqua pubblica è l'efficienza dei privati. Vediamo quella di Acqulatina. Oltre le già citate fatturazioni folli, degne del più vetusto e cadente ufficio pubblico, Acqualatina si è distinta in questi settori:
- Manutenzione degli acquedotti: nonostante i proclami gli aquedotti gestiti dalla società fanno, è il caso di dirlo, acqua da tutte le parti. Si è arrivati al punto che i cittadini han dovuto, da soli, riparare una falla.
- Gestione degli impianti di depurazione: fatta così bene che i giudici condannano la società!
- Qualità dell'acqua: c'è un problema con l'arsenico tra Aprilia, Cori, Cisterna e Sermoneta, problema prima negato da Acqualatina, poi ignorato. Non solo: Acqualatina neanche controlla l'acqua prelevata e, sul divieto a bere acqua deciso su rilievi dell'ASL (siamo a cronache di questi giorni), annuncia che dovrebbe essere rivista l'analisi dell'ASL! Tali problemi hanno portato anche a delle multe alla società. Dopo evidenti pressioni, la Regione Lazio tenta di innalzare i limiti di legge, e ci riesce. sia nel 2005 sia oggi. In altre parole l'acqua fornita è ridiventata potabile senza alcuno sforzo tecnico, proprio un bell'esempio di efficienza privata!
- Gestione finanziaria: talmente oculata da evadere il fisco senza problemi!
Qual è la lezione di Acqualatina a tutta l'Italia che si appresta al referendum?
1. L'acqua non è merce di scambio ma un diritto, nessuno può pretendere di assetare il prossimo!
2 La salute delle persone è meno importante delle perdite economiche in esercizio del gestore: si possono ammettere anche concentrazioni di arsenico alte pur di non spendere soldi in impianti di potabilizzazione.
3. La gestione dell'acqua privata vien fatta in regime di monopolio, con tutto ciò che consegue: aumenti arbitrari delle tariffe, ricattabililità elevata dei cittadini, poca trasparenza nella gestione finanziaria, disservizi.
4. Il privato non migliora le condizioni degli impianti: infatti l'obiettivo delle imprese è guadagnare.
5. Possibili, anzi probabili, infiltrazioni della criminalità organizzata possono peggiorare nettamente la situazione.
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