mercoledì 24 febbraio 2010

La (sempre) inutile guerra

Molte correnti “intellettuali” di inizio ‘900 esaltavano la guerra come evento nel quale i coraggiosi potevano diventare degli eroi e la guerra stessa era vista come una catarsi necessaria per far nascere una nuova generazione di uomini for...ti.
Molti di quelli che han scritto queste cose non sono mai stati su un campo di battaglia.
Ne’ ci hanno mandato i propri figli.
Ma tutti erano alla corte dei potenti dell’epoca.
Don Bosco, dopo la battaglia di Solferino ebbe a dire che la guerra è sempre un inutile macello, sarebbe il caso di dire: “parole sante, caro don!”
Bertrand Russell affermava, negli anni ‘50, che gli Stati Uniti, pur di rafforzare la propria influenza in zone di interesse, avrebbero senza molti problemi impostato nuove guerre per difendere i più sacri valori della democrazia.
Veniamo ad oggi.
Gli Stati Uniti sono impegnati, con molti alleati in due scenari molto critici: l’Iraq e l’Afghanistan. Definiti “interventi preventivi” e dunque non propriamente guerre, questi scenari si sono trasformati in raccapriccianti e sanguinose guerre di logorio.
Ma era proprio necessario intervenire? Questo non è possibile saperlo almeno per ora, ciò che sappiamo sono i seguenti fatti:
- per l’Iraq
1. Saddam è stato finanziato per decenni dagli americani perché combattesse l’odiato nemico iraniano;
2. gli americani hanno sostenuto il regime di Saddam pur sapendo bene degli eccidi di massa dei curdi;
3. Saddam non aveva armi di distruzione di massa e le prove fornite dalla Casa Bianca erano state fortemente criticate da Francia e Germania per la propria inconsistenza. Solo alla fine del mandato Bush, gli americani hanno ammesso che erano frottole;
4. La nuova “democrazia” in Iraq sa tanto di oligarchia imposta da un governo straniero.
5. Chi gestirà ora i pozzi di petrolio?
- per l’Afghanistan:
1. L’intervento è stata una vera e propria occupazione straniera: si argomentava che nel paese trovassero rifugio i miliziani di Al-Qaeda. Beh, è come dire abbattiamo il governo italiano perché sul proprio territorio c’è la mafia. Si è poi visto che molti grossi esponenti dell’associazione terroristica erano stanziati nell’alleato Pakistan, ma gli USA non hanno di certo rovesciato il governo.
2. Si osservi che lo stesso Bin Laden è stato per anni al soldo degli USA, prima di ampliare le proprie mire e ambizioni.

La domanda da porre è la seguente: è giusta la guerra o sarebbe più giusto realizzare delle politiche serie, non guerrafondaie, senza sovvenzionare dittatori e terroristi che poi ti si rivoltano contro?
Per anni sono arrivati nel medio oriente soldi e armi dall’occidente; ora dall’occidente si parla di “intervento preventivo” per difendere i diritti civili (sob) e la democrazia (magari qualcuno che ci crede c’è, ad esempio il nostro presidente del consiglio).

Per concludere, prima di dare una risposta se la guerra è giusta, guardatevi le immagini dei bimbi straziati dagli effetti della guerra nel loro paese, chiudete gli occhi ed immaginate intensamente che quei bambini siano i vostri figli, nipoti, fratelli o sorelle, cugini, immaginatene gli sguardi vivi ed il corpo morto: se proverete un brivido di orrore la risposta ve la siete già data!