giovedì 21 luglio 2011

Non si costruisce una casa su un ponte

Nessun uomo costruisce
una casa su un ponte,
è stupido solo pensarci.

Sul ponte si cammina
da un luogo ad un altro,
non è un arrivo, il ponte,
è un passaggio.

Lo si attraversa per andare oltre.

La vita è come un ponte,
è un cammino, un passaggio,
la attraversiamo,
non ci resteremo per sempre.


E' stupido pensare di potersi fermare
per accumulare ricchezze o per
inseguire la gloria.

E' stupido organizzarsi come se
da questo ponte non si dovesse
mai venir via.

Eppure molti uomini pensano
di essere furbi quando
rinunciano a camminare con altri,
sacrificando affetti, amore, incontro,
per ammassare
inutili ricchezze e proprietà.


Questi resteranno delusi:
non gli resterà nulla

e avranno perso
un'esperienza bellissima.
 
Più saggio sarebbe
allenarsi a camminare insieme,
per non sentire la fatica
del cammino
e godere
della bellezza del percorso
e della compagnia.

Piuttosto che pensare di essere "arrivati".

Infatti alla fine bisognerà andare
dall'altra parte,
non si può restare sul ponte.

Bisogna liberarlo, circolare,
per far entrare altri che possano,
anche loro,
passeggiare amabilmente
sul ponte della vita!

mercoledì 20 luglio 2011

Disobbedire è l'unica via per salvare Napoli!

La Lega boicotta il decreto per lo smaltimento dei rifiuti.
Il governo non è capace di dare risposte.
Sta emergendo con una inaudita gravità la volontà della classe politica di non risolvere il problema napoletano.
Ad oggi il sindaco è impotente, chi gestisce il ciclo dovrebbero essere la provincia e la regione sulle quali pendono le ombre delle inchieste della magistratura.
I cittadini sono bloccati dalla legge. Non è concesso, infatti a questi ultimi, di cominciare a riunirsi in cooperativa per avviare "dal basso" la raccolta differenziata, fosse anche per i materiali più facilmente trattabili, come plastica, vetro, carta, legno, magari realizzando accordi tra comitati di quartiere e industrie per il riciclaggio materiali (ce ne sono anche in Campania).
Siamo al paradosso! Le isituzioni NON VOGLIONO risolvere il problema e si impedisce ai cittadini di provvedere da soli!
Cosa fare?
Potrebbe essere l'ora di cominciare a sfidare una legge ingiusta e pericolosa per l'ambiente (che aspettiamo? Il tifo? Il colera? Le epidemie?).
Da Napoli deve partire, ora, una "crociata" simile a quel che è stata la crociata sull'obiezione di coscienza! Se le istituzioni non sono capaci, provvedano i cittadini, la città è loro: riunirsi in cooperativa, rafforzare i comitati di quartiere, contattare aziende per il riciclaggio materiali, cominciare a creare nella propria zona, nel proprio quartiere dei processi virtuosi, sfidando una legge che sta uccidendo la città.
Registrare tutte le spese e il tempo dedicato a queste attività, fare poi causa (collettiva, ovviamente) per riavere almeno una buona parte delle tasse TARSU pagate per un servizio inesistente a copertura di un servizio fornito dai cittadini stessi.
Potrebbe essere un buon programma?