domenica 23 dicembre 2012

Violenze sulle donne? Colpa delle donne!

 Dopo anni di impegno sociale, ho scoperto dall'ameno sito Pontifex, che le donne sono le colpevoli (al 50%) degli stupri su loro stesse. Insomma se mi va di stuprare qualcuna so già che, come dicono le assicurazioni, c'è concorso di colpa. Comodo, no?

Non amo fare polemiche via web, ma credo sia quantomeno opportuno mettere dei puntini sulle i riguardo gli articoli sempre più aggressivi del sito Pontifex, in questo caso parliamo di violenze sulle donne, articolo a firma di un certo Bruno Volpe.
Non sto qui ad elencare tutte le imprecisioni dell'articolo, mi limiterò a dire perché un articolo del genere è un indice chiaro di quanto il limite tra religione e fanatismo spesso sia impercettibile.
Cominciamo con il senso del post: le violenze sulle donne sono inaccettabili ma le responsabilità sono da dividere da uomini e donne stesse.
Il sig. Volpe apre con un preambolo davvero carino: "Notoriamente, l'aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi", quindi verrebbe da dire, se le buscate ne avete preso sempre meno rispetto a quanto fatto.
In relazione alle violenze sul coniuge in caso di un rapporto in crisi (ma negli altri casi? Quando le violenze non nascono da separazioni o divorzi? Boh, per l'autore non esistono altri casi) la colpa è, manco a dirlo, delle donne, e per dirlo il sig. Volpe fa un bel volo pindarico, prima, come se lui non condividesse la cosa, parla di "certa stampa fanatica" che attribuisce il ricorso alla violenza al fatto che l'uomo non accetterebbe la separazione, poi dice testualmente "In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera", ovvero lui la ritiene giusta, infine chiosa: " Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, ... ... si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti."
Poi una serie di buoni motivi per far finire il matrimonio "a ramengo": "Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera...", per cui non c'è da sorprendersi della successiva frase: "Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto , spesso le responsabilità sono condivise" e gentilmente spezza una lancia per i delitti, specificando, in rigorose parentesi tonde ed in maiuscolo: "(FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA)", grazie, che carino!
Volpino conclude con la solita sfilza di accuse ai vestiti femminili rei di provocare gli stupri, che pur essendo attuati da mascalzoni "(lo ribadiamo: roba da mascalzoni)" hanno però un, diciamo così, mandante: la persona stuprata "facciano un sano esame di coscienza: "forse questo ce lo siamo cercate anche noi"", si sa di fronte a "donne libertine" gli uomini "talvolta esagerano".

Volendo esprimere seriamente un parere sull'articolo, è facile concludere che questo articolo di Pontifex non ha ne' capo ne' coda (e mi sono trattenuto per non scendere nell'osceno).

Primo: la violenza sulle donne non è un reato da condannare o roba da mascalzoni. Il reato sulle donne è un crimine orrendo contro la persona, il rispetto alla persona è sacro: se l'uomo e la donna sono immagine di Dio, usare violenza contro un'altra persona è l'atto più grave e ingiustificabile che possa esistere.

Secondo: giustificare la violenza sulle donne semplicemente perché non vogliono stare più con un uomo, presuppone un concetto della morale matrimoniale che prevede un "diritto di possesso" da parte dell'uomo sulla donna.
Dire che le responsabilità sono condivise sul delitto significa dire che una donna sposata, secondo Pontifex, è una schiava e un uomo sposato reagisce così perché ha dei diritti sulla vita del coniuge. Questo concetto è profondamente anticristiano e a dir poco satanico: l'uomo e la donna sono liberi sempre e comunque, pensare di utilizzare un sacramento per "ingabbiare" qualcuno è a dir poco diabolico.
La libertà dell'uomo e della donna, piaccia o no a Pontifex, ce l'ha donata Dio, e non può essere tolta dalle strampalate idee di un Pontifex qualsiasi.

Terzo: forse viviamo in un'altra nazione ma io non ho visto in giro nelle case bambini abbandonati a se stessi o case sporche o cibo da fast food se non nella testa di qualche suocera inviperita con la nuora. Pontifex descrive la realtà del Brasile, forse, o delle Filippine, paesi cattolici notoriamente o a stragrande maggioranza cattolica, come non mi sembra di vedere "donne libertine" che scorazzano in città, magari se le conosce Pontifex me lo indica così le contatto per un appuntament....ZZZZACCCCKK..., scusate mia moglie mi sta tagliando le cosce!!!!

A conclusione mi verrebbe da dire che se qualcuno viene a dirmi che Pontifex è un sito cattolico, allora credo di aver sbagliato religione o forse dovrei fare l'ateo, ma poiché credo che questo sia un sito fortemente equivoco e non ancorato al Vangelo, allora ritengo di essere ancora cristiano.