mercoledì 27 aprile 2011

Le balle dei nuclearisti tengono banco!

Beh, sì, è successo in Giappone, ma qui non capiterà!
Questa affermazione, fatta con tanta sicumera, è l'inizio della controffensiva dei nuclearisti.
I quali continuano a snocciolare risposte a quesiti che nessuno ha posto.
Cominciamo con il bell'articolo di Franco Battaglia su "il Giornale", il quale afferma che le radiazioni di Hiroshima e Nagasaki non hanno fatto male ai sopravvissuti, manca (ma ci vuole poco e lo farà) solo che ci venga a dire che sono salubri. Battaglia dice che dei 50mila sopravvissuti 20mila sono vivi e gli altri sono morti per altre ragioni (lui conosce una ad una tutte le cause di decesso dei restanti 30mila?) quindi le radiazioni sono innocue. Battaglia forse dimentica (o fa finta di dimenticare) i dati ufficiali: i morti immediati dello scoppio della bomba di Hiroshima furono circa tra le 60 e le 80mila persone, mentre le morti totali dovuti al fallout radioattivo furono 270mila, considerando anche la popolazione non residente presente al momento dell'esplosione, quindi la radioattività non è così innocua, vero Battaglia? Inoltre il governo giapponese ha sempre ammesso molte altre morti per tumori negli anni successivi. A Nagasaki parliamo di cifre dimezzate. Parliamo quindi di circa 120mila morti immediati, di circa 400mila morti per il fallout su una popolazione totale esposta, tra le due città, di circa 550-560mila persone.
Ora, ammettendo che sia vero ciò che dice Battaglia sui 50mila sopravvissuti (ne dovrebbero essere di meno) volendo pensare a morti per vecchiaia parliamo di una percentuale di circa il 10% della popolazione iniziale e del 12-13% dei sopravvissuti alla bomba, il rimanente 87-88% sono morti per cause legate alle bombe, questo Battaglia non lo dice, chissà perché!
Ma la chicca di oggi è l'elenco delle bufale nucleari di quello stupendo comitato scientifico (e, possiamo certamente dirlo, economico) dell'AIN (Associazione Italiana Nucleare).
L'elenco delle "bufale" probabilmente se lo sono sognato dopo aver cenato bevendo vino perché molte cose che dicono sono errate e mai sono state poste obiezioni del genere. E' facile ribattere ad affermazioni errate ma per far ciò bisognerebbe che la parte avevrsa le facesse quelle affermazioni, altrimenti si delira: è ciò che sta facendo l'AIN.
Vediamole una ad una.

Bufala n.1 : 
"Gli italiani hanno già detto no al nucleare con i referendum del 1987. Per cambiare quella decisione servirebbe un nuovo referendum"
 Anche i polli sanno che in Italia i referendum sono abrogativi di leggi esistenti e non propositivi, ma chi avrebbe detto questo all'AIN? Topo Gigio? Non ho mai sentito dai siti antinuclearisti un'affermazione del genere! Se non sono informato bene, ditemi chi ha detto ciò!

Bufala n.2 :
"Il Governo vuole imporre gli impianti nucleari scavalcando le Regioni. Undici regioni hanno già presentato ricorso alla Corte Costituzionale"
Il governo sta portando avanti un discorso contraddittorio. Prima vuole regionalizzare tutto, ma proprio tutto, poi si accorge che non tutto è regionalizzabile. Ad ogni buon conto tutti noi sappiamo che il piano energetico è nazionale, altrimenti non saremmo a discutere di UN referendum ma dovremmo discutere di 15-20 referendum. Questa obiezione dovrebbe farla alla Lega, non agli antinuclearisti.
Bufala n.3 :
"Le centrali nucleari sono considerate installazioni militari e sono autorizzate e realizzate con le regole proprie degli impianti militari al di fuori delle procedure ordinarie"
Per ora è una bufala, ma pensate cosa accadrà se qualche cooperativa di privati cittadini si mette in testa di misurare la radioattività ambientale vicino alle centrali. Ricordate cosa ha fatto il governo per le discariche, dichiarandole obiettivi "sensibili" e facendole presidiare dall'esercito?
Bufala n.4 : "Il Governo intende incentivare il nucleare con soldi pubblici"
 E quali sono le società a capitale privato che comprerebbero l'energia prodotta? L'ENEL che spende i soldi è a capitale pubblico, i cittadini non possono scegliere che centrali far costruire, traete voi le conclusioni.
Bufala n.5 : “Le centrali nucleari saranno pagate dai cittadini italiani”
 Come prima. Questa è un'affermazione ovvia, neanche da antinuclearista. I cittadini pagano TUTTI gli impianti: nucleari, solari, idorelettrici, altrimenti come si sosterrebbero le spese degli stessi? L'AIN forse pensa che i francesi debbano pagare l'energia prodotta in Italia?
Bufala n.6 :
“Negli USA il nucleare è incentivato con fondi pubblici: Bush ha introdotto un prestito federale agevolato per coprire fino all’80 per cento degli investimenti per le nuove centrali e un sussidio di 1,8 centesimi di dollaro per ogni kWh prodotto nei primi 8 anni di attività. Anche Obama ha concesso al nucleare un finanziamento di 8,33 miliardi di dollari”
Mai detto questo. Ma è un comunque un problema irrilevante. Negli USA fanno ciò che vogliono, in Italia facciamo ciò che vogliamo.
Bufala n.7 : “La scelta nucleare penalizza lo sviluppo delle energie rinnovabili”
Non la scelta del nucleare ma il governo italiano sta penalizzando le rinnovabili, o sbaglio? Ci sarà un motivo per questo, no? E' una domanda che noi cittadini stiamo ponendo non all'AIN ma al governo. Perché tagliare le rinnovabili al di la delle scelte sul nucleare? Se l'AIN sa qualcosa al riguardo batta un colpo.
Bufala n.8 :
“La scelta nucleare del Governo è anacronistica. Dopo il disastro di Chernobyl il nucleare è stato abbandonato in tutto il mondo. Nei Paesi occidentali non si costruiscono più centrali nucleari dagli anni Ottanta. In Europa sono in costruzione solo due reattori; negli USA nessuno”
Credo qui che qualche frangia ambientalista abbia detto qualcosa del genere. Purtroppo. La cosa però non riguarda la posizione di questo blog, a noi non interessa ciò che fa il resto del mondo, a noi interessa se ciò che facciamo noi in Italia sia la cosa giusta.
Bufala n.9 : “Il nucleare fornisce solo il 6% dell’energia prodotta nel mondo. Quindi si può tranquillamente farne a meno”
Come sopra.
Bufala n.10 : “Se si risparmia energia elettrica e si riducono le perdite in rete l’Italia ha già centrali elettriche sufficienti per i prossimi vent’anni. Quindi le nuove centrali nucleari non servono”
Forse l'AIN ha qualche problema a pensare che si possa risparmiare energia. In effetti il risparmio del singolo utente non è sufficiente se non si affrontano problematiche anche ingegneristiche per evitare gli sprechi e se non si costruiscono anche altre centrali (ad esempio idroelettriche), questo è stato già sottolineato su questo blog, ciò che manca oggi è una obiettiva e corretta comparazione dell'impatto ambientale delle varie scelte che noi possiamo operare.
Bufala n.11: “Il combustibile nucleare dovrà essere importato, come avviene per il petrolio, il gas e il carbone. Inoltre, il combustibile nucleare è in via di esaurimento: ci sono riserve solo per pochi decenni. Quindi non conviene investire nel nucleare”
Non esiste combustibile eterno, o sbaglio? Se durerà 10 o 20 o 300 anni non lo sappiamo ma di certo finirà. Per ciò che riguarda l'importazione forse l'AIN conosce qualche giacimento di uranio in Italia, bene, ce lo faccia sapere.

Bufala n.12 : “Gli impianti nucleari sono costosissimi: 4,8 miliardi di euro per 1000 MW. Le ultime stime per un reattore come quelli che l’Enel vorrebbe costruire in Italia indicano un costo del kWh nucleare di circa 14 centesimi di euro. Quindi l’energia nucleare è antieconomica e farà aumentare le bollette degli italiani”
Non saranno neanche economicissimi, o sbaglio? Comunque anche questa osservazione è secondaria, resta però il fatto che diverse centrali funzionano oltre la vita prevista dal progetto iniziale: se il nucleare non è così costoso allora è di certo lucrativo, visto che le centrali non le vogliono mai dismettere!
Bufala n.13 : “Molti paesi industriali, come la Svezia, la Germania e l’Olanda, hanno già deciso di uscire dal nucleare”
Come il punto 6. Questa affermazione (mai fatta su questo blog semplicemente perché non è utile alla discussione) è errata ma c'è un motivo: sarà forse che qualche cancelliere ha annunciato pubblicamente di voler uscire dal nucleare? O abbiamo avuto tutti le allucinazioni?  
Bufala n.14 :
“I maggiori paesi industriali, come gli USA, la Germania e  la Spagna, non puntano più sul nucleare, ma sulle fonti rinnovabili, come l’eolico. L’Italia dovrebbe investire sulle fonti rinnovabili, non sul nucleare”
Come il punto 6.
Bufala n.15 :
“La produzione di gas-serra nell’intero ciclo dell’energia nucleare (dall’estrazione del minerale allo smaltimento delle scorie) è elevatissima. L’energia nucleare non contribuisce alla riduzione delle emissioni e deve essere esclusa dalle misure di attuazione del Protocollo di Kyoto e del pacchetto 20-20-20”

Riguardo l'inquinamento dei reattori nucleari si legga il mio post relativo alle affermazioni della Hack. Anche qui l'AIN dovrebbe dire se la fonte è Minnie o Paperina. 
Bufala n.16 :
“Se oltre ai costi diretti si considerano anche i costi esterni relativi all’impatto sanitario, all’impatto ambientale e agli incidenti l’energia nucleare non conviene”
L'impatto sanitario, al di la' dei costi, rende conveniente o meno una scelta impiantistica. Parliamo di ciò, in questa sede!
Bufala n.17 : “La radioattività è sempre dannosa, anche in dosi minime”
Questa è un'affermazione parziale. Di certo dosi paragonabili all'esposizione naturale sono non influenti, dosi piccole non danno problemi ma noi non conosciamo l'effetto di dosi piccole con periodi di esposizione di decine di anni. A meno che l'AIN non abbia la sfera di cristallo o abbia fatto ricerche su campioni statisticamente significativi della popolazione esposti a livelli continui prima che bassi, ANCHE IN QUESTO CASO DOVREBBERO DIRLO. 
Bufala n.18 : “Sono gli stessi esperti di radioprotezione (ICRP) a dire che gli effetti sanitari della radioattività sono proporzionali alle dosi e che non esiste alcuna soglia. Ciò significa che anche dosi minime di radioattività producono danni sanitari”
COME SOPRA 
Bufala n.19 : “Il disastro di Chernobyl ha causato circa 10 mila casi di tumore solo in Italia”
 Il disastro di Chernobyl ha causato circa 4000 morti accertati (verificata la connessione causa-effetto): e questo non lo dice Legambiente o il sottoscritto. Sul post sulla sicurezza delle centrali trovate i link. Comunque non è barando sulle cifre che cambia il problema, 4000 persone non sono oggetti ma sono vite spezzate a causa di un incidente nucleare, l'AIN tende a considerare troppo gli uomini come numeri, io li considero come persone che HANNO IL DIRITTO ALLA VITA e tale diritto è più importante del diritto a far affari.
Bufala n.20 : “Il disastro di Chernobyl ha causato centinaia di migliaia di vittime e ha determinato un vertiginoso aumento dei casi di cancro, leucemia e malformazioni neonatali”
COME SOPRA
Bufala n.21 : “In un volume pubblicato dalla New York Academy of Science si dice che l’ONU e le organizzazioni internazionali hanno volutamente minimizzato le conseguenze del disastro di Chernobyl, che sono invece ben più gravi di quanto dichiarato ufficialmente”
Per la verità mai come Chernobyl gli effetti sulla popolazione sono stati studiati in modo obiettivo anche se conservativo, ovvero sono state valutate tutte le patologie che certamente erano riconducibili all'incidente. Cosa che non è stata fatta con nessun altro incidente precedente e che non si sa se sarà fatto con Fukushima. Una nota: i dati che sono saltati fuori dallo studio di Chernobyl sono dello stesso ordine di grandezza delle previsioni di mortalità in caso di incidente del famoso rapporto Rasmussen, documento che l'AIN conosce di certo.
Bufala n.22 : “Le centrali nucleari hanno un impatto radiologico significativo anche in condizioni di normale funzionamento, con conseguenze sanitarie negative sulla popolazione che risiede nell’area circostante l’impianto”
L'impatto significativo lo hanno in caso di malfunzionamenti piccoli dei quali nessuno si accorge. Gli impianti voi li conoscete, no? Bene, tutti gli impianti sono dotati di valvole di emergenza atte a svuotare i boiler e le tubature del fluido in caso di emergenza. Quei liquidi spesso non si fermano nelle  vasche di raccolta ma fuorisecono, come voi dell'AIN ben sapete e questi "piccoli incidenti" non sono affatto un'eccezione.
Bufala n.23 : “Intorno alle centrali nucleari aumentano i casi di leucemia. Ciò è stato scientificamente dimostrato dall’epidemiologo Wolfgang Hoffmann nell’area circostante l’impianto tedesco di Krümmel, dove si è rilevata un’incidenza di leucemia infantile 4 volte superiore alla media nazionale”
Invece voi sostenete le tesi di Battaglia: le radiazioni fanno bene alla pelle, no? 
Bufala n.24 : “I depositi di materiali radioattivi disperdono radioattività nell’ambiente. Nella zona del deposito di Asse in Germania sono state collocate indicazioni per avvertire la popolazione della presenza di contaminazione da cesio-137”
La sicurezza dei depositi dipende dal progetto. Mentre la sicurezza del trasporto delle scorie dipende da molti più fattori, non tutti facilmente identificabili.
Bufala n.25 : “Negli impianti nucleari si verificano ogni giorno gravi incidenti. Negli ultimi tre anni si sono verificati due incidenti in Giappone (Fukushima e Kashiwazaki), uno in Slovenia (Krsko) e tre in Francia (Tricastin)”
Se così fosse avremmo già impallinato gli ingegneri nucleari. Il fatto è che, come ben sanno gli "esperti" dell'AIN, il rischio non dipende solo dalla Ifrequenza degli incidenti, informazione che riportano, ma anche dalla magnitudo sulla popolazione esposta, informazione che nascondono trincerandosi dietro la mancanza di studi seri, se non c'è studio, secondo l'AIN, non c'è effetto. Riguardo a ciò vi invito a fare un esperimento: mettetevi su un binario al passaggio del treno e chiudete gli occhi e tappatevi le orecchie. Se i vostri sensi non riporteranno l'arrivo di un treno forse non ne sentirete gli effetti, no? 
Bufala n.26 :
“Nella maggior parte dei paesi per gli incidenti nucleari non c’è alcuna copertura assicurativa. Anche le coperture fissate per legge negli USA non coprirebbero che in minima parte i danni prodotti da un incidente nucleare.  La maggior parte dei  danni sarebbe comunque pagata dallo stato e quindi dai cittadini”
Una volta che sono schiattato per un tumore me ne frega della copertura assicurativa. Ma vi rendete conto, o voi dell'AIN, che parlate della vita delle persone? 
Bufala n.27 : “Lo smantellamento degli impianti nucleari ha costi in gran parte sconosciuti e comunque insostenibili per le imprese, ed è quindi addebitato ai cittadini.  Le somme accantonate dall’Enel per lo smantellamento delle centrali italiane sono risultate insufficienti e i costi sono addebitati sulla tariffa elettrica”
I costi si conoscono, vero, bisognerebbe solo vedere se ci sono anche i siti adatti per la "ferraglia".
Bufala n.28 : “Gli impianti della terza generazione avanzata che si vorrebbero costruire in Italia sono obsoleti. Converrebbe invece attendere i reattori della quarta generazione, che sarebbero anche più sicuri”
Nessun antinuclearista vi ha mai detto mai una cosa del genere. Tuttalpiù siete voi che pubblicizzate un fantomatico rischio 0 sugli impianti. Ah, scusate: dopo Fukushima parlate di rischio accettabile. Per noi tutte le centrali finora concepite non sono sicure a sufficienza e vi invitiamo puntualmente a dibattere su questo punto. Le anguille sfuggenti siete voi che vi trincerate dietro frasi fatte e non portate docuemntazione a supporto delle vostre affermazioni. 
Bufala n.29 : “Il reattore EPR non è sicuro. Le sue caratteristiche di sicurezza sono state infatti contestate nel novembre 2009 dalle autorità di controllo di Francia, Regno Unito e Finlandia”
 COME SOPRA. Ribattere sullo stesso chiodo non cambia il problema.
Bufala n.30 : “Le nuove centrali nucleari italiane sarebbero costruite dai francesi.  Alle industrie italiane andrebbero solo le briciole”
Chi costruisce il "core" della centrale? A parte questa precisazione l'affermazione non è utile granchè: sia che la costruiscano gli italiani che i francesi o gli ecuadoregni, le centrali atomiche non sono sicure. 
Bufala n.31 : “Gli impianti nucleari producono quantitativi enormi di materiali radioattivi che nessuno sa come smaltire. Nessuno ha mai realizzato un deposito geologico”
Volete proprio mostrare di sapere come si smaltiscono i rifiuti? Ma che bravi! E sapete anche come trasportarli in totale sicurezza?
Bufala n.32 : “Il nucleare comporta rischi di proliferazione delle armi nucleari. Nucleare civile e militare sono inscindibili”
Sapete bene che la tecnologia civile è nata da quella militare, non il contrario. Smettete di autolodarvi per la vostra bravura storica e affrontate le obiezioni serie che vi poniamo, non le scemenze!
Bufala n.33 : “Gli impianti nucleari sono a rischio di attentati terroristici, dai quali non sono protetti.  Il reattore EPR non è in grado di resistere alla caduta di un aereo”

                Neanche io resisto alla caduta di un aereo, ma la
                le gente ha già scoperto che le centrali non resistono
                ad eventi meno traumatici della caduta di un aereo,
                pensateci prima di parlare a vanvera per quei 4 
                gatti che ancora vi ritengono i salvatori
                del mondo (dell'energia).

martedì 26 aprile 2011

10 buoni motivi per votare Sì al referendum sul nucleare

Perché andare al referendum e votare sì per fermare il nucleare? Ecco i nostri 10 buoni motivi per farlo.

1.                Il rischio associato alla centrale nucleare è di gran lunga eccessivo, sia in senso assoluto sia paragonato ai benefici in termini di produzione energetica;
2.                L’intero ciclo di produzione dell’energia atomica, in Italia, non è ben definito: non sono note, ad esempio, le modalità ne’ i siti di stoccaggio dei rifiuti;
3.                La scelta dei siti per la realizzazione di nuove centrali è attualmente delegata all’ENEL, senza altri studi (ambientali, geologici, ecc.) da parte di enti pubblici;
4.                La produzione dei componenti, l’iter manutentivo e la gestione delle emergenze non sono sottoposte a nessuna normazione nazionale: i vari stati non hanno ancora un corpus di norme tecniche per controllare e gestire le centrali, inoltre spesso i gestori di questi impianti sono gli stati stessi ponendo seri problemi di attendibilità della gestione della sicurezza;
5.                Tutte le centrali nucleari prevedono, non solo in caso di incidente rilevante, ma anche per piccoli malfunzionamenti, l’immissione in ambiente di materiale potenzialmente radioattivo (vapore, acqua);
6.                La reazione non può essere arrestata di colpo: anche dopo l’abbassamento delle barre moderatrici, la reazione continua, questo richiede la perfetta funzionalità degli impianti di raffreddamento anche per tempi lunghi, in caso di calamità naturali ciò non è sempre verificato, per quanto se ne dica, non esiste alcun sistema di sicurezza passivo capace di migliorare la sicurezza di questo aspetto;
7.                I costi delle centrali sono vaghi: non si tiene conto del ciclo delle scorie ne’ dei costi sanitari (interamente addebitati alla collettività), inoltre non si dichiarano i costi per i materiali e componenti accessori (acqua pesante, uranio arricchito, ecc.): tutti costi di gestione che vanno a sommarsi all’investimento iniziale per costruire le centrali: è un fatto che tutti gli stati tendono a lasciare in esercizio centrali vecchie, pur di continuare a recuperare il capitale investito;
8.                L’energia atomica non migliora la nostra bilancia dei pagamenti: dovremmo importare quasi tutto: dalla tecnologia costruttiva delle centrali ai materiali (uranio, acqua);
9.                In caso di emergenza rilevante non si sa come arginare la fuoriuscita di radioattività ne’ si conoscono tutti gli effetti, anche sul lungo periodo, della radioattività nel ciclo alimentare e sulla salute di adulti, bambini, gestanti ed embrioni;
10.          I controlli sanitari relativi alle patologie a rischio per la popolazione che risiede in prossimità delle centrali nucleari sono inesistenti;

venerdì 22 aprile 2011

La tattica di Berlusconi contro i referendum

Si fa fatica a credere che Berlusconi sia diventato un fan accanito dell'acqua come bene pubblico.
Si fa fatica a credere che il governo, di sua spontanea volontà decida di sciogliere società miste pubblico-privato per la gestione dell'acqua, galline dalle uova d'oro da sfruttare senza fine. 
Neanche è pensabile che la notizia che fornisce l'organo di stampa ufficiale del PDL, il "Corriere della Sera", sia vera.
Oggi il "Corriere" online titola: "In bilico anche il referendum sull'acqua" facendo credere che il governo stia per abrogare tutte le leggi riguardo la privatizzazione.
Nulla di più falso!
Il governo sa bene che non è con un proclama che si annulla un referendum e che la Cassazione non lo bloccherà mai, inoltre non mi pare si stia dando da fare per sciogliere le SpA che negli ambiti ATO gestiscono già l'acqua (come a Latina e provincia).
Allora perché questi proclami prima sul nucleare (a proposito leggetevi questo bellissimo post sul "ripensamento" nucleare di bortocal, un blog da seguire) e poi sull'acqua?
La risposta ci viene dal "profilo" e dalla forma mentale di Berlusconi.
Berlusconi è un uomo di spettacolo e di televisione. Sa bene che con notizie false e fuorvianti non ingannerà di certo le persone preparate ma gli incerti e i meno preparati cadranno nella trappola.
Se su tutti i media si fa passare la notizia che il governo ormai sta per abrogare le leggi oggetto dei questi referendari, c'è da scommettere che la massa di persone che hanno come unica fonte di informazione la tv, penseranno che effettivamente sarà inutile andare a votare.
Come molti di questi spettatori hanno creduto, e credono ancora, che effettivamente a l'Aquila è stato tutto ricostruito e i fannulloni vogliono stare in albergo.
Dal giorno dopo i referendum poi la musica cambierà.
La guerra qui è dunque di tipo mediatico, non si discute sulla bontà dei referendum ma si giocano tutte le carte per ingannare gli elettori e indurli a non votare.

Di fronte a questa vera e propria guerra di comunicazione, tutti coloro che credono e sostengono i referendum devono combattere facendo informazione.
Contro i megafoni della tv e della stampa che urlano, bisogna lavorare come le formiche: ognuno con le persone vicine, soprattutto coloro che non hanno altre possibilità di informarsi. Andarci a parlare, chiarire che i referendum sono utili per se stessi, i propri figli, i nipoti. 
Informare sempre e comunque. Non fermarsi, ne va della qualità della vita nostra e dei nostri cari.
I referendum, questi referendum sono l'occasione per capire se in Italia siamo ancora capaci di far veicolare a tutti un'idea non appoggiata dai governanti o siamo solo un popolo teledipendente al quale si può raccontare qualsiasi frottola si voglia!
Quest'ultima è la vera sfida. Se si vince il referendum, chi ci governa avrà un primo segnale che non bastano più i massmedia a rabbonire gli italiani, e dovrà cominciare a confrontarsi sui contenuti e non sui proclami e gli uomini-immagine!!!

mercoledì 20 aprile 2011

Vi aspettiamo al varco: i referendum si faranno!

La frenesia antireferendaria del governo aumenta.
La Cassazione non deciderà sull'annullamento del referendum sul nucleare prima di un mese.
Nel frattempo fermarsi nel pubblicizzarlo farebbe perdere troppo tempo e si potrebbe non arrivare al quorum.
Infine, mentre si parla di abrogazione, alcuni ministri già parlano di un "arrivederci" al nucleare piuttosto che di un "addio".
La situazione non cambia: bisogna essere convinti che il referendum si farà.
E non mollare!

Restano, come al solito, valide le osservazioni già fatte su questo blog, ovvero:

1. Il governo non vuole discutere nel merito della sicurezza e l'economicità degli impianti nucleari e del ciclo delle scorie, ma tira fuori proclami populistici atti semplicemente a boicottare il/i referendum.
2. Se non c'è pronunciamento della Cassazione non c'è motivo di ritenere i referendum non più validi.
3. Se si smantella la legge si devono smantellare tutte le strutture annesse (compreso l'ente di sicurezza presieduto da Veronesi).
4. Se anche ci fosse il pronunciamento della Cassazione, la questione nucleare resterebbe aperta perché potrebbe essere ripresentata una legge il 14 giugno!
5. Gli altri due referendum vanno comunque votati.

giovedì 14 aprile 2011

Cosa ci aspetta se l'acqua viene privatizzata

I problemi della folle corsa alla privatizzazione dell'acqua avvenuta in provincia di Latina e che potrebbe riproporsi ovunque in Italia.

4 luglio 1994 - L’Autorità di Ambito dell’ATO4 nasce con la “CONVENZIONE DI COOPERAZIONE” approvata dal Consiglio Provinciale di Latina (presieduto all’epoca da Paride Martella), nella quale viene sancito che il servizio idrico sarà gestito da una S.p.A a partecipazione mista e che la provincia di Latina sarà l’Ente Coordinatore dell’ATO4. (Fonte: http://acquapubblica.altervista.org/)
2 agosto 2002 -  la CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELL’ATO4, porta alla costituzione di una Società composta al 51% da capitale pubblico ed al 49% da capitali privati di IDROLATINA; entrambi confluiscono nella società ACQUALATINA S.p.A. cui viene affidata la gestione del S.I.I per trenta anni. Stipulano la Convenzione di gestione Paride Martella (ATO4) e Raimondo Besson Vicepresidente di ACQUALATINA. È importante sottolineare che Paride Martella ricopriva all’epoca sia la carica di Presidente della Provincia di Latina (Autorità d’Ambito ATO4), sia quella di Presidente di ACQUALATINA S.p.A. (da lui fondata una settimana prima), tanto che il Tribunale di Latina nel 2004 aveva riconosciuto un “conflitto di interessi”. (Fonte: http://acquapubblica.altervista.org/)

2002-2005 - Bollette folli di Acqualatina. Ad Aprilia, Gaeta, Fondi, Terracina, Formia e via dicendo arrivano bollette tra i 600 e i 2000 euro. I motivi sono i più svariati: si va dall'accertamento uso improprio dei servizi di fogna e depurazione a errori di lettura (ricordo che io ho pagato senza consumare alcunché 680 € prima di ottenere la rettifica dell'errore, ben 2 anni dopo la mia segnalazione) fatture inviate anche senza contratti di allaccio.
Di seguito a questi "errori" Acqualatina fa arrivare a casa delle persone "inadempienti" bollette esattoriali, senza averne il diritto legale per farlo. Non basta: in alcuni casi, anche di palese errore del gestore, procede al distacco dell'acqua: contro tale comportamento malavitoso insorgono i cittadini costretti a ricorrere alla giustizia per vedere rispettati i propri diritti, fino alla pronuncia del garante per le risorse idriche del Lazio che inchioda Acqualatina alle proprie responsabilità.
2006  Il TAR Lazio dichiara illeggitime le tariffe Acqualatina del 2005.

Efficienza del servizio privato - Il leit-motiv dei sostenitori della privatizzazione dell'acqua pubblica è l'efficienza dei privati. Vediamo quella di Acqulatina. Oltre le già citate fatturazioni folli, degne del più vetusto e cadente ufficio pubblico, Acqualatina si è distinta in questi settori:
- Manutenzione degli acquedotti: nonostante i proclami gli aquedotti gestiti dalla società fanno, è il caso di dirlo, acqua da tutte le parti. Si è arrivati al punto che i cittadini han dovuto, da soli, riparare una falla.
- Gestione degli impianti di depurazione: fatta così bene che i giudici condannano la società!
- Qualità dell'acqua: c'è un problema con l'arsenico tra Aprilia, Cori, Cisterna e Sermoneta, problema prima negato da Acqualatina, poi ignorato. Non solo: Acqualatina neanche controlla l'acqua prelevata e, sul divieto a bere acqua deciso su rilievi dell'ASL (siamo a cronache di questi giorni), annuncia che dovrebbe essere rivista l'analisi dell'ASL! Tali problemi  hanno portato anche a delle multe alla società. Dopo evidenti pressioni, la Regione Lazio tenta di innalzare i limiti di legge, e ci riesce. sia nel 2005 sia oggi. In altre parole l'acqua fornita è ridiventata potabile senza alcuno sforzo tecnico, proprio un bell'esempio di efficienza privata!
- Gestione finanziaria: talmente oculata da evadere il fisco senza problemi!

Qual è la lezione di Acqualatina a tutta l'Italia che si appresta al referendum?

1. L'acqua non è merce di scambio ma un diritto, nessuno può pretendere di assetare il prossimo!

2  La salute delle persone è meno importante delle perdite economiche in esercizio del gestore: si possono ammettere anche concentrazioni di arsenico alte pur di non spendere soldi in impianti di potabilizzazione.

3. La gestione dell'acqua privata vien fatta in regime di monopolio, con tutto ciò che consegue: aumenti arbitrari delle tariffe, ricattabililità elevata dei cittadini, poca trasparenza nella gestione finanziaria, disservizi.

4. Il privato non migliora le condizioni degli impianti: infatti l'obiettivo delle imprese è guadagnare.

5. Possibili, anzi probabili, infiltrazioni della criminalità organizzata possono peggiorare nettamente la situazione.

lunedì 4 aprile 2011

Nature scopre che un reattore atomico non è il motore di una moto!

In un intervento su Nature del 23 marzo, Charles Ferguson riporta le lodi dell'energia nucleare nonostante Fukushima. 
Ovviamente, da buon azzeccagarbugli, conviene che bisogna elevare lo standard di sicurezza delle centrali senza indicarne però il modo.
Dopo una lunga e amena disquisizione sulla necessità dell'energia atomica per i bilanci energetici globali, posizione classica dei pronuclearisti, si lancia in una analisi per alcuni aspetti controversa.
Innanzitutto afferma che Fukushima e altri impianti nel mondo alla data odierna dovevano essere già chiusi.
Vero.
Ma sarebbe cambiato qualcosa se al posto di quella centrale ci fosse stata una centrale più moderna? La risposta è no, per almeno due motivi: primo la centrale più moderna sarebbe stata costruita comunque con dei criteri progettuali relativi ad un terremoto pari a 7.5 richter + maremoto di livello inferiore rispetto a quello che si è verificato; in secondo luogo, anche in una nuova centrale la reazione comunque non si sarebbe arrestata immediatamente. 
Infatti il problema principale per la sicurezza di una centrale nucleare è dato proprio dal fatto che, pur innestando le barre di controllo, la reazione non si arresta completamente e soprattutto ha ancora un'energia sufficiente a far fondere il nocciolo, qualora non si raffreddasse. Il problema sicurezza va a carico dell'impianto di raffreddamento che deve lavorare in condizioni critiche finchè non si esaurisce la reazione (e spesso ci vuole molto tempo). Questo è il motivo per il quale non si può pensare che in caso di problemi seri alla centrale basti girare la chiave e si spegne il reattore, come si fa con una moto.
Ma questo Ferguson non lo dice.
Poi Ferguson si lancia nelle lodi delle nuove centrali. Chissà perché le nuove centrali per i nuclearisti sono sempre più sicure delle vecchie.
Negli anni '70 (Fukushima è di quegli anni) si diceva che le nuove centrali erano sicure, non come quelle degli anni '60. 
Stessa cosa negli anni '90. 
Stessa cosa oggi.
Eppure gli incidenti continuano.
Ferguson poi afferma una cosa strabiliante: le nuove centrali annullano o riducono al lumicino i rischi, perché hanno dei sistemi di sicurezza passivi che non richiedono l'intervento di tecnici per attivare sistemi di emergenza o energia per raffreddare il nocciolo.
Eccezionale: e quali sono questi sistemi? Ferguson, tanto per cambiare, non lo scrive.
Si ricordi che tutte le centrali atomiche hanno già dei sistemi di sicurezza passivi, quali il sistema di inserimento delle barre di controllo: tale sistema però non esclude che ci sia un incidente in un'altra parte dell'impianto. Ecco perché Ferguson deve spiegare bene, magari con degli schemi, a cosa si riferisce, altrimenti il sospetto è che stiamo leggendo un messaggio pubblicitario.
Nella sua entusiasmante cavalcata si augura, guarda caso, che vengano spente le vecchie centrali per costruirne di nuove belle e perfette.
Eppure ciò che lascia sconcertati è un articolo dello speciale su Fukushima di Nature del 1° aprile, nel quale un'altro esimio scienziato


venerdì 1 aprile 2011

Le opinioni della Hack non sono verità rivelate (per fortuna)!

Ci risiamo.
Dopo le esternazioni di qualche mese fa di Veronesi (il nucleare è sicuro), puntualmente smentito dai fatti odierni (ma sarebbe stato smentito anche da altri "fatterelli" meno noti e coperti dai mass-media), adesso tocca ad un'altra scienziata famosa cimentarsi col nucleare: Margherita Hack.
Nell'ultima intervista rilasciata a Sette (su internet si trovano solo sintesi), la Hack rilascia delle dichiarazioni che di per se' non sono errate ma sono di certo parziali che portano a conclusioni errate.
Innanzitutto la Hack afferma che oggi è necessario occuparsi più di altre emergenze piuttosto che del nucleare (e qui cita il buon vecchio Vesuvio).
A Napoli effettivamente i cittadini si preoccupano anche del Vesuvio, sarebbe opportuno che se ne occupasse anche la Protezione Civile per i piani di emergenza, visto che fanno acqua da tutte le parti. Comunque avere un problema non significa essere giustificati a crearne un altro, o sbaglio?
Andiamo poi alle altre affermazioni poco tecniche, a dire la verità, della Hack sul nucleare.
La Hack afferma che:
a) tutti hanno centrali nucleari, intorno a noi e, in caso di incidenti, noi subiremmo gli effetti delle scelte altrui senza averne i vantaggi economici delle stesse, inoltre importiamo energia dall'estero.
Ricordo che in caso di incidente "maggiore" di una centrale nucleare, gli effetti peggiori si hanno proprio nelle immediate vicinanze della stessa. Vero è che chi sta più lontano non può brindare, ma gli effetti peggiori si hanno vicino alla centrale. Una scienziata conosce bene il significato dell'espressione "ordine di grandezza": l'ordine di grandezza degli effetti di incidenti vicino alle centrali è differente da quelli a distanze via via crescenti, o sbaglio? Inoltre le centrali atomiche immettono spesso, causa piccoli malfunzionamenti, quantità di sostanze radioattive in ambiente: solo raramente queste notizie passano dai mass-media, non mi sembra ingiustificato il comportamento di chi non ha proprio questo desiderio di vivere accanto ad una centrale.
Per ciò che riguarda i ritorni economici e le importazioni, non mi risulta che  l'Italia sia una nazione produttrice di uranio, inoltre le centrali, data la propria vita limitata (circa 20 anni) non sono esattamente economiche.
b) la Hack afferma che non bisogna scegliere in base all'evento di Fukushima (troppa emotività e troppa paura 'irrazionale').
Beh, se non bisogna fare scelte in base a Fukushima (ma a questo punto escludiamo anche Chernobyl, Three Mile Island, Windscale, Civaux, Forsmark, Majak, Chalk River, Garigliano, ... la lista è lunga e poco nota!), la Hack dovrebbe dire in base a quali considerazioni bisogna scegliere per il nucleare, per le garanzie delle sue valutazioni? Da parte mia ho già pubblicato, in tempi non sospetti un post sul rischio nucleare (12/02/2011) e non mi pare che tecnicamente le cose siano cambiate. Per la verità mi sembra che nessuno di questi "eminenti" scienziati faccia affermazioni tecniche ma ci si limita a soli slogan pubblicitari.
Aspetto ancora risposte corroborate da analisi serie per aprire un vero dibattito.
Ultimo aspetto: la paura irrazionale delle persone. Io direi che la paura delle persone non è irrazionale. Per almeno due buoni motivi.
Innanzitutto non si conoscono bene tutti gli effetti delle radiazioni sulla salute. Non li conosco io, non li conoscono i cittadini e non li conoscono neanche la Hack e Veronesi. Mi sembra che solo questo fatto sia sufficiente ad eliminare l'aggettivo "irrazionale": la paura qui è razionale, altroché.
Inoltre c'è un problema di confinamento di particelle radioattive in caso di incidente: le particelle entrano nel ciclo alimentare e Dio solo sa che giri fanno e quante volte ce le mangiamo, essere prudenti e voler evitare questi problemi mi sembra del tutto sensato, che ne dice dottoressa Hack?
Trascuro le amenità della realizzazione di centrali in luoghi senza rischio geologico (nei deserti?) e arrivo subito ad un altro cavallo di battaglia della Hack: le scorie.
c) la Hack afferma che, escludendo il problema delle scorie, l'energia nucleare è pulita.
Beh, la combustione del petrolio, escludendo i prodotti di combustione è pulita,
anche la combustione del carbone, escludendo le ceneri e il prodotti combustivi è pulita,
tutte le altre forme di energia, se ne escludiamo gli effetti sull'ambiente, sono pulite.
La Hack probabilmente aveva voglia di scherzare.
Inoltre dire che la fissione atomica è pulita è un'affermazione parziale che porta a valutazioni errate. La fissione atomica non produce CO2, NOx ecc.: vero, quindi non da' inquinamento da prodotti da combustione, da questo punto di vista sembrerebbe ecologica. Ma l'inquinamento e l'impatto ambientale sono da valutare globalmente e se è vero, come è vero, che la fissione produce inquinamento radioattivo, allora la Hack non dovrebbe dire che questa è la forma di energia più pulita, perché è falso.
La Hack sa bene che il metodo scientifico è basato su ipotesi, dimostrazioni, dibattito, replicabilità. Non può pensare di pontificare su argomenti che non conosce pensando di asserire verità assolute, solo perché è una famosa astrofisica. Come Veronesi, usa un linguaggio poco scientifico, cosa che non sta bene ad uno scienziato, e non dimostra quantitativamente ciò che dice.
In tutta questa campagna di lavorio ai fianchi da parte delle lobby nucleari c'è da registrare una curiosa singolarità: gli scienziati di altre discipline (astrofisica, medicina, ecc.), poco competenti sul nucleare, difendono a spada tratta l'energia atomica (a meno di pentimenti 'politici' e opportunistici) mentre il più importante scienziato delle particelle che abbiamo, Carlo Rubbia, dopo aver lavorato sui reattori a fissione "sicuri", afferma che è meglio lasciar perdere il nucleare, ovviamente la sua posizione oggi non fa notizia.
Curioso no?