venerdì 18 novembre 2011

Sacrifichiamo per i maiali, ne vale la pena?

I maiali di Animal Farm

Nuovo governo (tecnico) ma nulla di nuovo sotto al sole.
Le dichiarazioni del neoministro Clini su OGM  e nucleare sono in continuità con ciò che pensa la maggioranza dei "rappresentanti del popolo", dal pd al pdl passando per udc, lega ecc..
Peccato che la maggioranza degli italiani ha già chiarito, riguardo al nucleare, che ciò che pensa la maggioranza dei deputati è solo un'opinione personale da tenere per se'.
A questo punto direi sarebbe il caso di chiarire ai nostri "rappresentanti" o sedicenti tali, anche cosa pensano gli italiani sugli OGM.
Comunque da queste prime dichiarazioni appare chiaro quanto riportato su questo blog qualche giorno fa.
Questo governo serve solo a darci una randellata di tasse per migliorare i conti pubblici. Le persone che lo costituiscono vengono da quel mondo finanziario e bancario che pensa ai profitti più che alla democrazia.
Il problema è che sono espressione di un mondo che è, sì, economico, ma non è di un'economia liberista bensì monopolista, di cartello.
Quindi dimentichiamo le riforme fondamentali che potrebbero dare slancio definitivo alla nostra economia, ovvero la demolizione dei monopoli e dell'intervento statale sul mercato imprenditoriale e l'imposizione di leggi più rigide per i pagamenti e le detrazioni per i liberi professionisti e pene severe per le aziende e i manager che evadono: se va bene si recupererà qualche briciola dalle evasioni.

L'Italia, come già detto, la salveranno i contribuenti onesti, nella speranza che, passata la crisi e i vari governi tecnici, quando le cose andranno meglio, i conti pubblici non diventino di nuovo il tesoro da dilapidare per le gozzoviglie dei nostri emeriti "rappresentanti".
L'impressione è che, invece, sarà proprio così; nel programma di un governo tecnico, c'è, ipocritamente, il solo obiettivo di risanare i conti ma non di avviare riforme.
Il problema è che le riforme del libero mercato e di una fiscalità più attenta all'emersione dell'evasione nessun governo le propone, ovviamente, quindi adesso sacrifichiamoci, ben sapendo che dopo i nostri sacrifici, i soliti noti, cominceranno a gozzovigliare di nuovo alle nostre spalle!
Ma non presentatemi Monti come salvatore della patria.
I salvatori della patria, come al solito sono i cittadini onesti, che oltre i sacrifici dvranno essere anche sbeffeggiati, in futuro, dall'establishment.

Sono in vendita, come le prostitute, al miglior offerente, ovviamente....

Diversi siti nazionali hanno ripreso la notizia del "buco nero" finanziario di Finmeccanica lasciato dall'epoca Guarguaglini (e non diciamo altro). Accanto alle considerazioni finanziarie, prende sempre più forma la notizia che Finmeccanica dovrebbe vendere le "perle" del gruppo per fare cassa.
Vendere le perle significa vendere società che fanno utili e che non sono in perdita per cercare di ristrutturare le altre da vendere a loro volta.
Ora, poiché più volte i leader di Finmeccanica han dichiarato di voler liberarsi di tutte le attività che non siano nel campo della difesa e dell'aviazione (Alenia, Augusta-Westland, Elsag-Selex, WASS, ecc.) è chiaro che la crisi finanziaria è il momento giusto per cominciare le dismissioni almeno delle società più redditizie non legate alla difesa, che sono Ansaldo STS e Ansaldo Energia.
Ansaldo Energia, in particolare, ha ordini in portafoglio di circa 1000 mln euro, è quindi una società decisamente appetibile.
Infatti già il 9 marzo Ansaldo Energia è diventata, al 45% della First Reserve Corporation, una finanziaria americana.
Quindi io sono già quasi per metà a stelle e striscie.
Adesso Finmeccanica metterà il vendita la restante 55% dell'azienda. Sarò al 100% un lavoratore di una ditta straniera in Italia.
Vabbè, fa nulla, bisogna essere internazionali, cittadini del mondo, certo, però forse avrei fatto meglio ad accettare dei contratti esteri un lustro fa piuttosto che lavorare per gli stranieri con un contratto italiano.
Comunque il fatto di essere in vendita mi fa sentire come uno schiavo moderno ... sarà solo una sensazione?

lunedì 14 novembre 2011

Generazione bruciata

L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi. 
(B. Russell)

Un nuovo Presidente del Consiglio, il prof. Mario Monti, dal curriculum eccelso, tenterà di salvare l'Italia. Il debito pubblico, si dice, è a livelli stratosferici. Vero. Non andando a scomodare letteratura rivoluzionaria o di sinistra, basta spulciare tra le carte della Banca d'Italia per capire che siamo un popolo che ha un tenore di vita molto oltre le proprie capacità produttive. Per capirci, ho estratto dei grafici da un bel lavoro sul debito storico italiano della stessa Banca d'Italia.
Il popolo italiano è sempre stato pieno di debiti!!!!
Paragoniamo il debito ai governi degli ultimi anni. Lo fa splendidamente il sito www.linkiesta.it :

Si vede come, all'arrivo dei "governi tecnici" il debito subisce, solitamente, un arresto.
Ma come fanno i "governi tecnici" a rimettere a posto le cifre del debito?

- prelievi "una tantum" sui depositi (Amato vi ricorda qualcosa? Correva l'anno 1992);

- rinuncia dei lavoratori alle rivalutazioni delle contribuzioni legate all'inflazione (chi si ricorda come finì il referendum sulla scala mobile del 1985?);
- limitare la crescita delle retribuzioni anche oltre i desiderata di Craxi (governi Amato e Ciampi).
Nel frattempo la classe politica continuava a macinare bustarelle, tangenti e bruciare parte del patrimonio nazionale che gli italiani stavano, con i sacrifici, ricostruendo.
Mani pulite del 1992 insieme ad una miriade di altre indagini spesso insabbiate dai politici nell'indifferenza generale sono solo il preludio di come i governi pensano si debba salvare la nazione. Insomma, parafrasando Orwell, i lavoratori italiani fanno la parte di Gondrano, mentre chi ci governa è decisamente Napoleon.
Poi, come accaduto per Amato e Ciampi si fa la morale ai cittadini sull'elevato tenore di vita, ma mai dagli scranni del parlamento si da' giustificazione sul perché in Italia abbiamo tante auto blu, perché vi sono ospedali mezzi costruiti e lasciati marcire, perché esistono delle bretelle autostradali che partono dal nulla e finiscono nel vuoto, perché non è interdetto, vita natural durante, il pubblico ufficio a corrotti e assenteisti, perché non si inseriscono due semplici leggine (basta davvero così poco) per ridurre drasticamente il livello di evasione, insomma perché la classe politica e dirigente (i maiali, nella metafora, ovviamente, di Orwell) nelle varie finanziarie non cede nemmeno un centesimo dei propri privilegi quasi nobiliari.

Ma il taglio delle spese pubbliche è solo il secondo passo per rimettere in moto l'Italia. Il primo passo è il più difficile.

L'introduzione dei contratti a termine, dei co.co.co., dei contratti a progetto ha di fatto reso una intera generazione di giovani schiava dei potenti.
Sono giovani che non possono accedere a mutui per la casa, non hanno i contributi pensionistici degli altri, non hanno la stabilità economica per crearsi una famiglia: alcuni di loro sono a contratto a progetto da 10 anni!
Questi giovani sono più facilmente ricattabili ed è più facile vessarli, non possono difendersi, sono soli. Adesso con la nuova proposta finanziaria si propone un inasprimento delle tasse, eventualemente una patrimoniale, ovviamente su risparmi già tassati magari di lavoratori a termine - ma le patrimoniali non vedono queste cose - , la reintroduzione dell'ici per la prima casa da considerare a tutti gli effetti un bene di lusso.
Stiamo espropriando questi giovani del bene maggiore che hanno: il proprio futuro. L'Italia sta creando una nuova classe di lavoratori-schiavi che dovrà sopportare tutte le misure restrittive delle varie crisi, i proventi del loro lavoro andranno ovviamente agli imprenditori "illuminati" ai quali dedicare le copertine del Corriere economia. Come capita sempre nella storia, si creano schiavi se ci sono degli schiavisti, i politici formalizzano con le leggine questo stato di fatto.
Il problema vero è che tutti gli esimi economisti italiani, politici e non, come anche molti ... "imprenditori" pensano di poter mandare avanti una nazione solo con i tagli salariali senza inserire nel sistema elementi quali innovazione, competitività, libero mercato: sì libero mercato.
Se oggi il PIL italiano è asfittico lo si deve alla presenza di troppi monopoli.
Il monopolio è un cancro per l'Italia.
Una azienda monopolista se ne frega della qualità del servizio o del prodotto, con buona pace della preparazione e della meritocrazia, d'altra parte una azienda monopolistica, che lavora male, cercherà sempre appalti pubblici lubrificando per bene le mani dei politici con mazzette.

Perché nessun governo della repubblica ha mai voluto un vero libero mercato?
Non conviene agli industriali, ci pensate? Mettersi la concorrenza in casa! Non conviene ai politici, meglio avere elettori facilmente ricattabili anche con le briciole.
Se non c'è libero mercato non c'è meritocrazia,
se non c'è libero mercato non ci sono servizi di eccellenza,
se non c'è libero mercato prima o poi ci saranno schiavi,
se non c'è libero mercato ci sarà sempre un eccessivo livello di corruzione,
se non c'è libero mercato non c'è innovazione,
se non c'è innovazione, il gap tecnologico prima o poi ci strangolerà e diverremo da terzo mondo, ci stiamo arrivando.
Fin quando un governo non porrà tra le misure urgenti il taglio dei privilegi e la volontà forte di eliminare monopoli, carrozzoni pubblici e di far nascere un mercato libero, allora il messaggio sarà sempre lo stesso: in Italia dobbiamo adeguarci ad un regime che di democratico ha poco e dobbiamo pagare le scorpacciate future a quelli, come si dice oggi, "della casta", che prosciugheranno la ricchezza del paese fin tanto che ne avrà, dopo magari convoleranno in paradisi fiscali a godersi la vita mentre i nostri figli vivranno sotto i ponti.
Con buona pace del futuro dei giovani e del futuro della nazione.