lunedì 7 giugno 2010

Vorremmo far capitare questo ai nostri figli?

(Immagini del fotografo indiano Raghu Rai, a Bhopal l'indomani dell'incidente)
La sicurezza degli impianti non è un optional o una voce di spesa: è un obbligo morale!
Anno 1982, nella nostra nazione abituata a non ricordare, quell'anno si vinceva il terzo mondiale. Ma in quell'anno, nel mondo accadeva di peggio.
In una fabbrica di pesticidi della Union Carbide, Bhopal, India, un'esplosione permise la fuoriuscita di sostanze tossiche.Da allora 20000 persone hanno perso la vita per gli effetti di quel che è il più grande disastro ambientale nella storia dell'umanità.
Di quel disastro non fu, come vorrebbe logica, incolpata l'azienda ma solo dei dipendenti addirittura a soli 2 anni di galera. Il CEO della UCC di quel periodo vive nel lusso a NY e gli americani non danno seguito a mandati di cattura del governo indiano (che commenti fare? 20000 indiani morti non valgono quando il CEO della UCC, a meno che non si ha paura di quel che W. Anderson possa dire in un processo).
Nonostante le carte processuali evidenziarono, non errori ma volute negligenze per la sicurezza, per risparmiare quattrini. Infatti un altro impianto UCC in USA molto simile fu adeguato a standard di sicurezza più elevati giusto qualche anno prima.
La Union Carbide si è sempre difesa dicendo che "qualcuno" aveva manomesso gli impianti con l'aggiunta di reagenti (acqua) nei serbatori ma questo fatto, anche se fosse vero, non limiterebbe la responsabilità della compagnia che tra i propri compiti di sicurezza (per i quali risponde in sede civile e penale) ha anche la sorveglianza degli impianti.
Nella storia sono molti gli impianti costruiti e gestiti con una colpevole superficialità che hanno prodotto disastri e vittime, a questi si associano anche i disastri dovuti a trasporti di idrocarburi e chimici. L'elenco è lungo, oltre la mattanza di Bhopal ci sono stati:
Chernobyl; Seveso; Exxon Valdez (Alaska); Love canal (rifiuti tossici della Hooker Chemical nello stato di NY); Piattafoma BP (recente) ... Chi vuole continuare ad acculturarsi trova ampi spunti su wikipedia.
A questo punto nasce una seria domanda: nessuno pensa di tornare al passato, ma la gestione della sicurezza (e della salubrità) degli impianti non può essere demandata alla buona volontà delle aziende, che hanno come obiettivo il profitto: occorrono controlli molto più stretti da parte della politica e dei cittadini. La politica non deve fare economia, la politica deve gestire la società e porre dei paletti per il bene di tutti, altrimenti si va verso il più totale disprezzo della vita asservita al denaro.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie del commento!!!!!