sabato 12 febbraio 2011

Calcoliamo il rischio degli impianti nucleari

Il rischio, tecnicamente parlando, è il prodotto tra la probabilità di accadimento di un evento e la pericolosità dello stesso. Tale definizione, introdotta da Rasmussen (1980) e ripresa da altri, è oramai universalmente accettata dalla comunità scientifica.
Si ha dunque:

R = f x I

dove
f è la frequenza di accadimento dell'incidente
I è la magnitudo delle conseguenza dell'evento, ovvero il danno dovuto al verificarsi di un incidente.
A volte, la frequenza è sostituita dalla probabilità, ma, al di la di cambiare scala del rischio non accade molto.

Per avere un idea di come calcolare il rischio consideriamo banalmente il caso del trasporto aereo per un anno.

Nel 2009, ad esempio, sono capitati 8 incidenti aerei, con 588 vittime a fronte di un traffico aereo che ha trasportato quasi 808 milioni di persone.
Utilizziamo la definizione di rischio con la frequenza (f) e poi estrapoliamo dei dati per calcolare il coefficiente di rischio con il valore legato alla probabilità.
Nel primo caso (frequenza) si ha:

R = 8 x 588 / 807605000 = 5,82 x 10e-6 ,

ovvero, mettendo piede su un aereo, si ha un rischio di incidente mortale pari a 1 su quasi 6 milioni di passeggeri trasportati (0,0000167%).
Nel secondo caso (impostando il calcolo sul numero di aerei coinvolti in incidenti), stimiamo un numero di voli annui pari a int(808mil/150) = 5384033, calcoliamo il rischio:

R = (8 / 5384033) x 588 = 0,000873

Come si vede la scala cambia. Prendendo un aereo ho un rischio di incidente mortale pari a 1 su quasi 9000 voli effettuati (0,011%).

Adesso può essere interessante calcolare il rischio di incidente atomico mortale per un abitante prossimo ad una centrale.
I dati storici di cui disponiamo sono:

N. incidenti storici: 11.

N. di centrali (tra attive e spente): 884 (questo dato ci consente di utilizzare la formula legata alla probabilità).

N. di morti a seguito di incidente nucleare: 4110.
Quest'ultimo dato è però incerto ed approssimato di certo per difetto, infatti il problema è sostanzialmente la stima degli effetti sulla popolazione.
In molti incidenti le autorità locali hanno escluso effetti sulle persone, cosa poco plausibile.
Ad esempio all'epoca dell'incidente di Three Mile Island secondo le autorità locali e nazionali non vi furono effetti sulla popolazione.
Solo ora, dopo oltre 25 anni, qualche agenzia governativa ha tirato fuori studi che evidenziano un aumento certo di tumori e leucemie vicino alla centrale, ma la stima dei morti sarà impossibile farla ora, servirà almeno qualche secolo.
In un altro grave incidente in Brasile (Goiania, 1978), le autorità hanno sempre dichiarato i 4 morti diretti, escludendo altri effetti, anche questo è un dato poco affidabile.
Una stima più attendibile è invece quella del rapporto congiunto EU, ONU, OMS, ecc. che, nel dopo Chernobyl, fissa a circa 4000 decessi per tumori e leucemie l'effetto di quel disastro nucleare.
Volendo comunque attenersi ai dati ufficiali, calcoliamo il rischio associato a incidenti nucleari, quindi utilizziamo il valore totale fornito dalle autorità (4110).

Con 11 incidenti in 54 anni si ha una probabilità di 0,2037 incidenti annui.

Inoltre su 884 centrali si ha una probabilità di incidente annua ad impianto paria a p = 0,2037 / 884 = 0,00023
Qui dobbiamo utilizzare il numero delle vittime perché non abbiamo raffronto diretto sulla popolazione esposta, ovvero:

R = p x I = 0,00023 x 4110 = 0,947

Non c'è molto altro da dire su questo numero.

Risultato che non deve sorprendere, infatti il vero problema della sicurezza degli impianti nucleari è proprio il numero enorme di persone esposte.

Proprio per questo la comunità europea, nel tentativo di limitare i danni di potenziali incidenti, ha imposto norme molto restrittive sulle procedure di emergenza in caso di incidente nucleare (ad es.: G.U.U.E. L314 del 30.11.2005).

Per completezza vediamo qual è il rapporto tra rischio nucleare e rischio di incidente aereo:
Rischio disastro nucleare / incidente aereo = 0,947 / 0,000874 = 1084 : 1.

Da qualunque punto di vista si voglia vederlo è un rischio tutt'altro che basso.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie del commento!!!!!