mercoledì 20 luglio 2011

Disobbedire è l'unica via per salvare Napoli!

La Lega boicotta il decreto per lo smaltimento dei rifiuti.
Il governo non è capace di dare risposte.
Sta emergendo con una inaudita gravità la volontà della classe politica di non risolvere il problema napoletano.
Ad oggi il sindaco è impotente, chi gestisce il ciclo dovrebbero essere la provincia e la regione sulle quali pendono le ombre delle inchieste della magistratura.
I cittadini sono bloccati dalla legge. Non è concesso, infatti a questi ultimi, di cominciare a riunirsi in cooperativa per avviare "dal basso" la raccolta differenziata, fosse anche per i materiali più facilmente trattabili, come plastica, vetro, carta, legno, magari realizzando accordi tra comitati di quartiere e industrie per il riciclaggio materiali (ce ne sono anche in Campania).
Siamo al paradosso! Le isituzioni NON VOGLIONO risolvere il problema e si impedisce ai cittadini di provvedere da soli!
Cosa fare?
Potrebbe essere l'ora di cominciare a sfidare una legge ingiusta e pericolosa per l'ambiente (che aspettiamo? Il tifo? Il colera? Le epidemie?).
Da Napoli deve partire, ora, una "crociata" simile a quel che è stata la crociata sull'obiezione di coscienza! Se le istituzioni non sono capaci, provvedano i cittadini, la città è loro: riunirsi in cooperativa, rafforzare i comitati di quartiere, contattare aziende per il riciclaggio materiali, cominciare a creare nella propria zona, nel proprio quartiere dei processi virtuosi, sfidando una legge che sta uccidendo la città.
Registrare tutte le spese e il tempo dedicato a queste attività, fare poi causa (collettiva, ovviamente) per riavere almeno una buona parte delle tasse TARSU pagate per un servizio inesistente a copertura di un servizio fornito dai cittadini stessi.
Potrebbe essere un buon programma?

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