lunedì 13 giugno 2011

Vince il referendum: adesso bisogna programmare!


Il 57% degli italiani si è recato alle urne. La vittoria è andata oltre ogni più rosea (dal nostro punto di vista, nefasta dal punto di vista di B.) previsione.
La comunicazione
Cosa cambia adesso in Italia? Cambia molto, in particolare dal punto di vista della comunicazione.
L'oscuramento complessivo dei mass-media allineati con il governo non è servito perché il 60% degli italiani sapesse del referendum ed andasse a votare.
Ha vinto internet.
Ha vinto internet per forza comunicativa e per capacità critica.
Ma ha vinto anche l'incontrarsi delle persone che vivono affianco, per parlare e confrontarsi.
La forza comunicativa di internet si è vista nei social forum, laddove il passaparola virtuale ha consentito di diffondere la notizia, ma questa forza comunicativa non si è fermata in rete: coloro che dovevano portare un messaggio, l'han fatto ai vicini, familiari, conoscenti: solo così si giustifica il 57% dei votanti.
I giornali e le tv hanno perso e perderanno ancora. I limiti dei media ormai sono sull'autorevolezza, più che sulla diffusione: infatti, i giornali non solo non sono letti (senza contributi fallirebbero), ma ormai sono sempre meno obiettivi rispetto i problemi della nostra società. Mentre in rete si contavano diversi blog sui quali persone comuni (ma specializzate: ingegneri, fisici, medici, ecc.) fornivano spiegazioni e dibattevano con competenza sui temi trattati, i media sparavano proclami populistici e non hanno mai accettato il confronto. Forti di un retaggio per il quale credevano di poter pontificare su tutto senza dover dare spiegazioni delle cose asserite, sono stati giustamente snobbati dagli italiani.
Questo aspetto della vittoria è certamente importante per il futuro.
La politica
La vittoria referendaria vede la sconfitta della politica del centrodestra ma anche un passo indietro (opportunistico) del centrosinistra. Il PD aveva sostenuto sia il nucleare, sia la privatizzazione dell'acqua (adesso bisognerà smantellare le consorziate "sinistrorse": lo farà?), potrebbe essere un buon segno: gli italiani ormai non sono più di destra o di sinistra e i deputati devono rappresentare il popolo, non dominarlo.

Il nucleare
I pasticci sul quesito referendario rendono complicata la situazione post-voto. Diciamo che è stata vinta una battaglia ma, per la guerra bisogna attendersi altre controffensive: meglio vigilare sempre cosa fanno al governo!
Inoltre adesso comincia la vera battaglia per evitare "ritorni" futuri: cominciare a risparmiare e investire, laddove possibile, da privati cittadini, in fonti energetiche alternative.
L'acqua pubblica
Probabilmente i privati che hanno contratto obblighi con gli enti pubblici batteranno cassa: probabilmente hanno ragione, ma l'acqua era e resta pubblica. Il proseguimento di questo referendum sono le prossime elezioni nelle quali vanno cacciati TUTTI i politici coinvolti nella privatizzazione dell'acqua, anche per il danno erariale.
Il legittimo impedimento
Anche qui è stata vinta una battaglia. B. ormai cerca da anni di sfuggire alla magistratura. Prima la Corte Costituzionale e poi i referendum lo hanno bloccato, però c'è da scommettere che si inventerà qualche nuova trovata: una battaglia è vinta, la guerra no.
Grazie
In questo periodo su questo blog abbiamo cercato di fornire indicazioni in particolare per il lato più tecnico del referendum sul nucleare e sull'esperienza diretta riguardo la privatizzazione dell'acqua. E' il contributo che sapevamo, in coscienza, di poter dare, lasciando ad altri contributi di altro genere che esulano dalle nostre competenze.
Adesso che il referendum è passato torneremo ai post noiosi e poco letti riguardo la nostra vita quotidiana, ringraziandovi per i circa 3000 accessi in tre mesi (prima, e forse anche da oggi in poi, ne avevamo 100 scarsi al mese). Il nostro servizio di informazione finisce qui, a meno di altre richieste o eventi. Speriamo di esservi stati utili.

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