martedì 5 marzo 2013

Napoli brucia, anzi muore!

Il rogo alla Città della Scienza, quasi sicuramente doloso, è uno schiaffo in pieno viso ad un moribondo.
Il rogo segue decenni di inutili dispute politiche sul recupero dell'ex acciaieria di Bagnoli.
I motivi di tale disputa è sotto gli occhi di tutti: i soldi!
In primis i fondi per la riqualificazione dell'area.
Già poco tempo fa era venuta a galla una prima truffa su fondi acquisiti ma mai spesi per recuperare l'area.
C'è da scommettere che i fondi, in futuro, non mancheranno e saranno copiosi.
Ma l'area di Bagnoli ben si presta ad una lucrosissima speculazione edilizia, il posto è incantevole, costruire e vendere è facile, già solo questo fatto fa capire come siano forti le opposizioni a qualsiavoglia progetto serio di recupero.

Ecco perché la politica è bloccata: troppi interessi per cementificare, nessun interesse per realizzare opere pubbliche di utilità alla cittadinanza.
Ed ora, in periodo di crisi, il rogo dell'unica struttura pubblica costruita nell'area: sarà difficile ricostruire in breve tempo data la carenza di fondi.
Un messaggio chiaro: Bagnoli non va recuperata per la città, adesso non ne esiste più neanche la possibilità economica; Bagnoli va cementificata
E' ciò che vogliono le forze malavitose della zona.
E' ciò che la politica non solo non riuscirà ad evitare ma che avallerà senza problemi in futuro facendo appello ai bilanci pubblici.
Ma questa ennesima umiliazione alla cittadinanza rischia di essere l'epitaffio sulla tomba della città.
In passato, anche nei periodi più bui, molti napoletani hanno reagito con forza grazie ad un retroterra  culturale che a Napoli è fertile e vivo.
Oggi però proprio questo retroterra sta venendo meno: senza cultura e senza sapere la città perderà l'ultima possibilità di reagire da sola ai suoi problemi e sarà una dolorosa agonia.
Nell'indifferenza generale.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie del commento!!!!!