mercoledì 14 settembre 2011

Il nucleare a bocce ferme: Fukushima e Three Miles Island

Quando qualcuno ti invita a dare il tuo contributo agli altri, magari puoi restare contraddetto, ma quando la cronaca ti mostra che questo qualcuno (ovvero Bortocal) ha stramaledettamente ragione allora forse è il caso di rimettersi di fronte al monitor almeno per riportare sinteticamente i progressi delle tue osservazioni, ripromettendoti di scrivere post più esaustivi in seguito.
Come già più volte riportato nel presente blog, sottolineamo ancora che gli incidenti associati all'energia nucleare non sono facilmente gestibili, per una serie di ragioni tecniche e per l'insidia di un nemico "invisibile" che può essere scovato solo dopo rilievi molto accurati.
In particolare ci soffermiamo non solo sugli effetti della radiazione diretta ma anche sugli effetti sul ciclo alimentare, effetti che prima di oggi venivano volutamente trascurati o ridimensionati.
A Fukushima stanno monitorando, per quanto possibile, tali effetti. Poiché storicamente non abbiamo molti studi di questo tipo è opportuno cominciare a guardarli un po'.
La IAEA sostiene che, per quanto riguarda l'inquinamento marino, data l'immensità dell'oceano, la radioattività è "dispersa" e quindi non molto pericolosa. Può darsi ma sta di fatto che lo studio dei pochi pesci (come nel caso del merluzzo) analizzati dal ministero della salute giapponese riporta valori non bassi di cesio 137 (elemento che non decade certo in 20 giorni) e manca del tutto una analisi su alghe e plancton per cercare di capire come il ciclo alimentare "marino" è stato compromesso dall'incidente.
In un altro studio del ministero giapponese si rilevano valori molto alti di radioattività nella carne, frutta e verdura, inoltre in uno studio effettuato sull'acqua potabile si vede come non sia consigliabile berne troppa ed è attualmente vietata ai bambini.
Le analisi suindicate sono solo il primo passo per capire che succede nel ciclo alimentare a seguito di un incidente nucleare, sono interessanti ma non complete. L'analisi dell'acqua è ovviamente fondamentale. Perché vi sia completezza bisognerebbe analizzare non i singoli anelli della catena alimentare (carne, pesce, frutta e verdura) ma più elementi della stessa (erba o foraggio, terreno, alghe, vermi, insetti, ecc.) per capire quale sia la persistenza della radioattività nel ciclo alimentare.
Le prime indicazioni però confermano una persistenza degli elementi radioattivi almeno per un trentennio nel ciclo, ma i dati sono parziali ed è mia personale opinione (quindi non chiedete di dimostrarlo, per ora) che con dati più completi troveremmo una persistenza maggiore.
Ultima aggiunta al post, vi aggiorno sugli articoli completi del ministero della salute statunitense sugli effetti di Three Miles Island (TMI) sulla popolazione, accanto al link riportato già nel post sulla sicurezza, vi segnalo i paper completi dello studio epidemiologico dell'EHP (un ente dove i medici fanno i medici e i biologi fanno i biologi). 
Bene, l'EHP dichiara già nell'abstract che la correlazione tra l'incidente di TMI e i casi di tumore e leucemia c'è ed è verificabile (questo il paper completo), aggiornando uno studio precedente dello stesso ente che non mostrava correlazioni in tal senso (questo il paper dello studio precedente).
Perché cambiano i dati dopo qualche annetto? Lo spiegano bene i medici dell'EHP: nel primo studio, per ovvie ragioni, non era possibile studiare l'effetto dell'incidenza su tumori e leucemie che abbiano un tempo di latenza superiore a 5 anni. Adesso, con i dati più completi ciò è stato possibile e si è trovata la correlazione. A questo punto è interessante valutare anche se e in quali tempi il picco di incidenza di tali malattie decrescerà con il tempo, ma per questo serviranno altri anni.
Detto questo, nasce una domanda.
Chi glieli mostra questi dati ai vari Veronesi, Hack, Chicco Testa e Franco Battaglia?
Attendiamo, come al solito, la loro illuminata opinione.

1 commento:

  1. ringraziandoti anche qui della citazione positiva, vorrei aggiungere qualche dato.

    lavoravo, prima degli anni in Germania, e lavoro oggi in una scuola, e ho potuto verificare nel mio istituto con i suoi circa 1.500 studenti una impennata drammatica dei casi di leucemia (alcuni anche mortali) a partire dalla fine degli anni Novanta.

    la correlazione con Cernobil, nonostante la distanza e le dosi di radioattività assorbite, definite trascurabili dagli esperti, a ma pare evidente: cinquant'anni fa la leucemia era una malattia conosciuta solo sui libri.

    d'altra parte perché venne consigliato allora di astenersi dal mangiare funghi, in quanto capaci di accumulare cesio?

    altrettanto evidenti gli effetti negativi della vicinanza alle armi che contengono uranio "impoverito".

    e poi ci sta Marcoule, questo impianto nucleare a fini militari, attorno al quale cala già il topo secret, nonostante - si scopra - questo sia già il 18esimo incidente dell'anno, ma questa volta ci è scappato un ben visibile morto, e dunque se ne parla, le altre no.

    sconsolato affermo che pare che la tecnologia e la scienza quasi per loro natura contribuiscano all'asservimento degli esseri umani più inermi e sprovveduti.

    e, per quanto possa apparire quasi sempre poco utile, questo definisce il dovere morale di chi è un po' meno sprovveduto di cercare di richiamare l'attenzione sui pericoli di un atteggiamento torpido e rassegnato di fronte alla sistematica manipolazione degli esseri umani, alla quale viene dato così volentieri il nome di democrazia.

    grazie di questo post.

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Grazie del commento!!!!!