lunedì 16 maggio 2011

Privatizzazione dell'acqua? C'è chi è già più avanti!


La Nestlè propone di quotare l'acqua in borsa.
La simpatica notizia non coglie del tutto impreparati gli attivisti, visto che già in molti boicottavano i prodotti Nestlè dopo le iniziative a dir poco discutibili della multinazionale nel terzo mondo.
Come al solito la tecnica che viene utilizzata per proporre simili oscenità è quella dell'ottimizzazione delle risorse: la quotazione dell'acqua porterebbe tutti a consumare meno acqua!
Peccato che proprio dietro questa frase apparentemente pregna di logica e di buon senso, sia chiaro lo scopo della multinazionale.
Se la richiesta aumenta, aumenta il prezzo, ma dato che il costo alla produzione resta invariato, il plusvalore lo intasca il privato che gestisce la distribuzione dell'acqua.
Immaginatevi lo scenario: i cittadini dovrebbero far concorrenza all'industria per accaparrarsi un po' di acqua in più, ovviamente facendo l'asta per pagare quello che è un diritto primario! Per di più chi gestirebbe il tutto lo farebbe in regime di monopolio!
Neanche le più spietate dittature sono arrivate a tanto!

Urgono segnali forti da tutto il mondo.
Il primo può venire proprio dalla nostra nazione, il 12 e 13 giugno!

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