mercoledì 25 maggio 2011

Affilate le matite, la battaglia è vicina.

Il governo, notizia non nuova, sta cercando di eludere il referendum.
Il "decreto omnibus" sta tentando di portare scompiglio tra la popolazione.
Mancano circa 3 settimane al referendum e mettere in dubbio la consultazione può essere un grande espediente per far mancare il quorum.
Perché il governo tenta di rinviare il giudizio referendario? Ovviamente perché spera di imporre il nucleare in Italia.
Il governo si muove su due possibili scenari: il primo, quello oramai certo, è che effettivamente il referendum si svolge il 12-13 giugno, quindi bisogna da subito stendere una coltre di silenzio sui referendum e creare confusione (si andrà a votare o no?), il secondo scenario, quello preferito da Berlusconi, una chimera, è lo slittamento del referendum di almeno un anno, qui il governo potrebbe giocarsi meglio le sue carte.
Come lavorano Berlusconi & soci su questi scenari? Seguendo tre linee di azione.
1. Alla lunga le persone dimenticheranno Fukushima e lo tsunami giapponese, infatti nessun tg o quotidiano sta più dando notizie provenienti dal sol levante, anche se non attinenti alla centrale. Eppure con i suoi 20.000 morti e oltre 700.000 sfollati è un disastro che dovrebbe attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica, non foss'altro che per raccolgiere un po' di soldi per dare un primo aiuto a chi è rimasto senza nulla. Invece niente. In questo caso non c'è solidarietà umana che tenga. La verità è che il solo parlare dello tsunami, farebbe ricordare Fukushima. E' in corso d'opera, come direbbero i latini molto ben ripresi da Harry Potter, l' "oblivium", ovvero, una dimenticanza completa, totale, assoluta e duratura, la perdita di ogni memoria e ricordo del disastro.
2. In base alla capacità di dimenticare del nostro sventurato cervello, tra qualche tempo (ma timidamente già lo stanno facendo) i tromboni dei mass-media ricominceranno a propagandare una sicurezza delle centrali nucleari quali mai abbiamo assistito. Probabilmente emeriti esperti del nulla diranno di aver attentamente studiato i nuovi impianti e di aver rilevato un livello teconologico che gli impianti giapponesi neanche immaginavano!
3. Nel frattempo che si arrivi a parlare della ritrovata sicurezza delle centrali, e visto che l'operazione slittamento del premier è una mossa disperata e dall'esito quasi certamente (mettiamo il quasi perché comunque attendiamo un pronunciamento della Cassazione) negativo, già schiere di giornalisti accondiscendenti e falsi ecologisti stanno cominciando a precisare che in  effetti le radiazioni non sono poi così gravi per la salute, estrapolando forzatamente delle conclusioni da studi scientifici parziali.

In particolare l'obiettivo è dissociare il nucleare dalla giusta percezione negativa che in questo momento si porta dietro. Berlusconi e soci sanno bene che nei processi decisionali, soprattutto quelli non di routine, l'emozione che gli individui associano all'evento gioca un ruolo fondamentale. Come ben spiegato da prof. Francesco Gallucci; Presidente, Professore di Sociologia della Comunicazione del Politecnico di Torino.
Ecco perché il referendum del 12-13 giugno è un problema. 
L'obiettivo del governo è ri-associare elementi psicologici tranquillizzanti all'energia nucleare, allora già si sta  negando che vicino le centrali ci siano problemi di salute, si sfrutta, per questa tesi, l'inesistenza di studi seri e a lungo termine. 
Non solo dare la percezione alle persone che comunque per il governo non è cruciale la scelta nucleare significa fornire un altro tassello di tranquillità che permetterebbe al processo decisionale di imboccare la direzione del non-voto.

Anche noi proseguiamo la battaglia, indipendentemente dai due scenari, cambierebbero i tempi ma non la sostanza.
Per la verità siamo sicuri che la Cassazione non boccerà il referendum, per cui vi diciamo di non credere alle chiacchiere e tenere libero un po' di tempo il 12-13 giugno per andare a votare.
Affilate le matite.
E' l'unica nostra arma.
Ma se davvero l'avversario ha così paura delle matite, vuol dire che è un'arma davvero potente.
Basta solo crederci.

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